Nessuno lavora gratis, ci mancherebbe. Ma incassare un premio aggiuntivo dopo un anno archiviato in profondo rosso, beh, può apparire esagerato. Almeno agli occhi dei sottoscrittori dei 40 fondi comuni che nel 2008 sono stati costretti a riconoscere una ricompensa al gestore, nonostante abbiano visto dimezzarsi il valore del loro investimento. Come si giustifica allora una gratifica complessiva di 31 milioni di euro? Semplice, con metodologie di calcolo "suggerite" dalle stesse autorità di vigilanza (provvedimento Banca d'Italia del 14-4-2005, titolo V sezione II), che permettono di addebitare commissioni d'incentivo anche quando la performance prodotta dalle scelte del gestore è pesantemente negativa, purché il ribasso sia inferiore a quello dei mercati. Tra le Sgr che hanno prelevato in valore assoluto i maggiori bonus, figurano stelle di prima grandezza (vedi tabella sotto). E se per i fondi di Ubi il prelievo è scattato semplicemente perché il rendimento (e non l'incremento) del fondo è stato "superiore" di quello di un indice prestabilito, per i prodotti di Anima, Pioneer e Montepaschi la commissione di extra-performance è entrata in azione anche in presenza del più equo meccanismo di calcolo dell'High Watermark relativo o assoluto. Di fronte a tali evidenze il disorientamento dei risparmiatori però aumenta e per i gestori diventa sempre più difficile riconquistare la fiducia del mercato. (G.Ur.)